Il metodo del Teatro dei Tarocchi parte dall’assunzione che le regole drammaturgiche del teatro di improvvisazione non possono essere le stesse di quello tradizionale. Come ogni attore di improvvisazione sa benissimo, le storie vengono create nello stesso istante in cui sono recitate e c’è pochissimo tempo per pensare sia al personaggio che alla storia generale che si sta costruendo. Infatti, se consideriamo le long form dove generalmente una singola storia viene portata avanti per tutta la durata dello spettacolo (che può durare anche più di un’ora), diventa difficile riuscire a mantenere gli eventi coerenti con il contesto creato riuscendo a portare la storia stessa verso un finale significativo. In questi casi le strutture drammaturgiche ordinarie, come per esempio il viaggio dell’eroe, possono essere sì applicate ma con grandi difficoltà per gli attori. Questo perché in ogni modo il viaggio che l’eroe percorre, gli incontri che fa e le sfide che deve affrontare necessitano di un’armonizzazione complessiva molto elevata e di qualità che impegna non poco chi si trova a recitare all’istante. In questi casi agli attori viene richiesto un notevole dispendio di energie mentali che spesso li portano a perdere l’attenzione sull’interpretazione del loro personaggio.
Partendo dal mandala disegnato da Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa nel loro libro “La via dei Tarocchi” il Teatro dei Tarocchi propone un riferimento drammaturgico che libera gli attori dal fardello della storia lasciandoli liberi di concentrarsi sui loro personaggi. L’idea base su cui tutto si fonda è che una storia improvvisata non è altro la storia della relazione che esiste tra “Il Matto” ed “Il Mondo” rispettivamente primo ed ultimo arcano maggiore dei Tarocchi di Marsiglia. Il Matto rappresenta l’energia primordiale da cui tutto scaturisce mentre il Mondo rappresenta la realizzazione finale di tale energia che corrisponde all’esperienza ricca di significato vissuta sia dagli attori che dagli spettatori.
La struttutra drammaturgica del Teatro dei Tarocchi in particolare, segue le dieci fasi indicate dagli arcani maggiori dove quelli tra l’I ed il X rappresentano l’evoluzione dei personaggi mentre quelli dal XI al XX rappresentano le sensazioni vissute dal pubblico all’osservare la storia. Il Teatro dei Tarocchi aiuta gli attori a riconoscere e sentire la struttura drammaturgica che proviene dalle carte ed alla fine li porta nella magica creazione di una storia improvvisata, finita e completa.