Walter White vs Jimmy McGill: analisi degli archetipi con gli arcani maggiori
Walter White e Jimmy McGill sono i due personaggi principali delle serie Breaking Bad e Better Call Saul,dove la seconda serie citata non è altro che uno spaccato approfondito su alcuni personaggi apparsi nella prima. Jimmy McGill è uno di quelli.
Sono due personaggi incredibili la cui storia viene narrata in modo molto abile e dettagliato, a tal punto che lo spettatore può immedesimarsi fino in fondo nelle scelte estreme che questi personaggi compiono, certamente non condividendole, ma comprendendole. Sia Walter che Jimmy hanno un profilo che, se analizzato a mente fredda ed in modo distaccato, sarebbe il profilo perfetto per quello del “cattivo” di turno. Tuttavia, una volta visti nella loro interezza, immersi nel flusso dei loro eventi, anch’essi diventano dei veri e propri eroi. Eroi maledetti per carità, ma tali da portare lo spettatore ad immedesimarsi nelle loro scelte, partecipando emotivamente all’evolversi del loro destino. Inutile qui sottolineare la maestria degli ideatori Vince Gilligan e Peter Gould, ai quali non può che andare il nostro ringraziamento per averci regalato queste storie e questi personaggi così appassionanti.
In questo articolo, come già ho fatto per i personaggi di Star Wars, metto a confronto l’analisi degli arcani di questi due personaggi per capirne i tratti e le differenze essenziali. Per ognuno di essi ho selezionato i tre arcani che maggiormente rappresentano le energie che li muovono. Sotto troverete spesso il termine carta come sinonimo di arcano che a sua volta in questo contesto viene usato come sinonimo di archetipo narrativo.
Vi ritrovate in queste scelte? Fatemi sapere la vostra opinione.
ALERT! I seguenti paragrafi contengono spoiler, siete avvertiti!
Walter White
L’arcano senza nome. Questo è l’arcano, a mio avviso, che più di tutti è rappresentativo di Walter White. L’arcano senza nome è l’energia della rivoluzione che cova nell’inconsapevolezza e che quando esplode genera morte e distruzione attorno a sé se non riconosciuta e controllata. Non è un caso che la storia di Walter inizi proprio con una malattia gravissima dello stesso protagonista che lo raggiunge come un fulmine a ciel sereno. Non è questo forse, simbolicamente, l’esempio più concreto di qualcosa che si muove nel profondo lontano dai nostri occhi (quelli della consapevolezza) che nel momento in cui si manifesta ci richiede di prendere decisioni di tipo radicale che hanno impatti su tutta la nostra vita? La morte imminente è la leva che mette Walter di fronte a scelte estreme che mai avrebbe compiuto perché vincolato da un contesto e da uno schema di valori che non glielo avrebbero mai permesso. Solo il toccare con mano la fine, scatena in lui il coraggio di scegliere strade mai battute fino a quel momento. Da lì in poi Walter infatti, prende decisioni radicali a tal punto di dedicare gli ultimi anni della sua vita al crimine. All’inizio pensa di poter mantenere gestibile la sua attività criminale ma il gioco in cui è entrato non è mai sotto controllo e le circostanze lo portano ad alzare continuamente l’asticella. Se all’inizio si trova costretto per necessità a dover fronteggiare situazioni estreme e pericolose facendo scelte criminali nell’ottica di sopravvivere, piano piano Walter si trova ad incarnare in modo perfetto l’arcano senza nome diventando lui stesso una macchina di paura e morte. A riguardo, è di particolare rilievo questa scena rimasta famosa per la frase che lo stesso Walter proferisce: “I am the danger”. La sua intera famiglia verrà distrutta da lui, così come tutti quelli che si troveranno a collaborare con lui fatta eccezione per pochi personaggi che riusciranno a fuggire, tra cui proprio Jimmy McGill. Le teste tagliate in basso nella carta, rappresentano simbolicamente l’impatto violento e dirompente di questa energia che taglia i legami, anche quelli più solidi.
L’imperatore. Questo arcano rappresenta il desiderio latente di Walter White che è poi quello che genera la scintilla che lo porta a diventare un arcano senza nome. Walter White percepisce di non essere socialmente adeguato ad una sfera di persone ricche e potenti. E’ Walter che lascia infatti Gretchen, proveniente da una ricca famiglia, nel giorno in cui lei lo presenta ai propri genitori. E’ proprio il suo senso di inferiorità ed inadeguatezza a fargli lasciare la ragazza e con essa l’azienda che aveva contribuito a fondare e che lo avrebbe fatto diventare certamente ricco. Questo arcano agisce sul personaggio di Walter in opposizione e nell’ombra. E’ un ostacolo di carattere emotivo (non ci è dato sapere il perché il personaggio sia arrivato a questo stato emozionale) e fa prendere a Walter una decisione fondamentale che gli impedisce proprio di realizzarsi come imperatore alla luce del sole. Se infatti Walter non fosse scappato dalla ditta che aveva fondato, sarebbe diventato legittimamente ricco e potente senza alcuna necessità di nascondersi. Invece, la sua paura ed il suo senso di inadeguatezza lo portano a fuggire aumentando la sua frustrazione nel momento in cui si rende conto che ha lasciato andare l’opportunità della vita. Così, quando l’arcano senza nome si risveglia in lui, il suo imperatore può iniziare a materializzarsi, solo che lo dovrà fare nell’ombra poiché il suo impero sarà un impero criminale. Questo risvolto è estremamente interessante e ci dice ancora di più di quanto sia stato costruito bene il personaggio di Walter White: l’energia dell’imperatore inespressa, affiancata alla potenza di un arcano senza nome, genera un imperatore nero che governa su quella parte di società che è da tutti considerata il lato oscuro della società.
La ruota della fortuna. La scelta del terzo arcano ha richiesto un po’ più di tempo rispetto ai primi due che da subito sono emersi evidenti. Più arcani potevano ricoprire questo ruolo, anche perché il personaggio è così complesso che a seconda dei momenti ha sicuramente incarnato quasi tutte le carte. Tuttavia, l’idea di questa analisi è quella di provare a selezionare le tre energie principali che hanno mosso il personaggio lungo tutto l’arco narrativo. Arcani come il carro o come il diavolo potevano benissimo essere eletti a terzo arcano, tuttavia mi sono sembrati da subito sottoprodotti del primo (l’arcano senza nome), non avrebbero dato una vera sfumatura in più al personaggio ma avrebbero solamente raffinato la scelta del primo. La ruota della fortuna invece, a mio avviso, riesce a darci una profondità in più anche e soprattutto rispetto al finale della serie. Per capire la scelta di questo arcano infatti, dobbiamo analizzare sia l’inizio della storia che la sua fine. La storia di Walter inizia con la diagnosi di una malattia che molto probabilmente lo avrebbe portato alla morte, il personaggio a quel tempo vive chiaramente in uno stato di blocco, la sua vita è stabile, non va avanti nè indietro, è frustrato ma non ha idea di come venirne fuori. La malattia, se lasciata a sé stessa, gli avrebbe solamente fatto imboccare la strada verso l’ultimo atto della sua esistenza, la morte. Una morte in stato di blocco, nell’insoddisfazione per la propria esistenza, con la percezione di non essersi realizzato. In quest’ottica all’inizio della storia per come ci viene raccontata, troviamo Walter bloccato nella ruota della fortuna che rappresenta la fine di un ciclo. E’ la carta del mistero, dove non ci sono più confini e sicurezze. Essere bloccati sulla ruota della fortuna significa essere bloccati nella propria evoluzione perché non si rende possibile l’inizio del nuovo ciclo. Il viaggio attraverso l’arcano senza nome e l’imperatore (nero) danno a Walter la possibilità di rimuovere questo blocco esistenziale liberandone le energie represse. E’ chiaro che per gli altri personaggi che sono venuti a contatto con Walter tutto ciò non ha rappresentato nulla di buono, ma dal punto di vista evolutivo del personaggio Walter White, il suo tragitto attraverso gli inferi è stato un tragitto di liberazione. Walter muore sereno, il suo demone è stato ucciso e la sua anima è finalmente libera di proseguire verso un nuovo cammino. Questa interpretazione ci è ulteriormente suggerita da alcuni particolari del finale. Quando si trova davanti a Jesse Pinkman che gli punta la pistola, Walter tenta l’ultima manipolazione: “Uccidimi, so che lo vuoi”. Walter sa che è giusto che lui venga ucciso ma ancora vittima del proprio demone, tenta Jesse invitandolo ad essere lui l’artefice della sua morte. Jesse tuttavia, saggiamente, rifugge la tentazione ed anzi, sposta il fuoco sullo stesso Walter “dillo che sei tu che lo vuoi” e Walter finalmente risponde “Io lo voglio”. In questo momento anche lo spettatore comprende che Walter ha preso consapevolezza del fatto che è giusto che muoia perché il suo agire malvagio è giusto che finisca con la sua morte. Walter lo sa. Quello che succede dopo è fondamentale: Jesse fa una scelta che libera entrambi, sia lui che Walter. Decide di non uccidere Walter ponendo fine per sempre al suo potere manipolatorio. Allo stesso tempo libera Walter poiché gli permette di salutare la propria esistenza una volta per tutte rendendo completa la sua esperienza terrena con una morte per assurdo, onorevole. Non muore ucciso da una figura vicina come Jesse, non muore per malattia come voleva inizialmente il destino, ma muore per un colpo ricevuto in una sparatoria tra criminali, muore nel suo mondo, nel mondo di cui lui è l’artefice. La scelta narrativa straordinaria è che complice di questa scelta liberatoria finale di Jesse, è proprio la fortuna, e qui la scelta della carta è diventa ancora più evidente. La fortuna in questo caso è legata al fatto che Walter rimane ferito mortalmente nella sparatoria che si era appena conclusa e questo dono della provvidenza evita ad entrambi di perpetuare i loro demoni: Jesse si libera totalmente della presa di Walter evitando persino di corrompere la propria coscienza con il suo omicidio (se infatti Walter non fosse stato ferito Jesse lo avrebbe dovuto uccidere); Walter si libera dal necessario tentativo di rimanere vivo (cosa che probabilmente lo avrebbe portato a commettere altre atrocità). Così come il destino all’inizio ha portato la malattia a Walter, lo stesso destino alla fine dà ai due personaggi principali la via di uscita per liberarsi ed iniziare un nuovo ciclo esistenziale. La ruota della fortuna.
Questo finale ci porta inevitabilmente ad uscire dalle logiche egocentriche per comprendere come alla fin fine anche Walter abbia giocato solamente un ruolo all’interno della danza della vita. A lui è toccato il ruolo del demone malvagio, il suo grande successo è stato quello di portarlo fino alla morte, dal suo punto di vista, per sempre.
Jimmy McGill
Gli innamorati. Ho pensato molto se mettere questo arcano come primo o come secondo dopo il diavolo. Alla fine, dopo aver visto anche il finale ho ritenuto questa carta più idonea a rappresentare il personaggio rispetto a quella che segue. Gli innamorati è l’arcano che rappresenta quello stato di gioia mista ad eccitazione che è tipica dell’innamoramento ma che più in generale è tipica di quei momenti della vita in cui riusciamo a creare relazioni magiche, spontanee, divertenti e complici che fanno sì che la vita possa essere da noi amata e piaciuta. Visto da questo punto di vista, Jimmy McGill è un innamorato cronico dai desideri e sogni sempre vivi e riesce, in qualsiasi relazione instauri, a creare complicità e passione. Jimmy non inganna mai direttamente le persone con le quali entra in relazione ma crea il contesto perché loro si innamorino di lui o di quello che stanno facendo insieme. Basti pensare alla relazione con il suo amico di gioventù, oppure con Huell o anche con gli anziani della Sandpiper Crossing, per finire con quella con Kim, la relazione principale della sua vita. Qui è doveroso fare una precisazione: sempre ed in ogni caso le relazioni che Jimmy crea sono soggette a due energie, una è quella degli innamorati ed una è quella del diavolo che discuterò di seguito. L’energia degli innamorati, in questo caso, rappresenta la capacità di mettere in gioco sé stessi nella relazione e Jimmy questo lo fa, non è mai freddo e distaccato nelle relazioni che crea. Anche in quelle che porta avanti per mero fine personale, Jimmy mette sul tavolo un pezzo di sé, creando una relazione umana che comunque lo coinvolge e dalla quale non riesce mai ad essere completamente distaccato. Indice di questa sua propensione è dato dal fatto che l’interruzione traumatica delle relazioni più importanti della sua vita, in particolare quella con suo fratello e quella con Kim, lo portano sempre più a sbilanciare la sua personalità verso l’arcano XV, il diavolo. Man mano che la storia prosegue infatti, il diavolo emerge sempre più fino a soggiogare completamente gli innamorati che diventa un’energia a servizio della seconda. Solamente nel finale, questa energia riaffiora in tutta la sua potenza rimettendo il diavolo in seconda posizione. Jimmy, infatti, che sarebbe riuscito ad ottenere una pena esigua, decide di confessare tutta la verità portando così gli anni di detenzione a ben più di ottanta. Perché lo fa? Il sussulto di coscienza di Kim, che va a confessare quello di cui anche lei è stata partecipe, lo segna. Quel gesto risveglia l’arcano sepolto e fa riaffiorare in tutta la sua completezza l’amore che li univa. Jimmy non può semplicemente accettare di comportarsi in modo differente da colei che ha sempre amato alla quale, in fin dei conti, rimane legato per tutta la vita. Compreso questo, accetta di essere a lei legato, accetta di non poter controllare questo fatto ed accetta di doversi mettere nelle stesse condizioni di Kim per poter mantenere viva quella unione. Architetta tutto quindi, solo per averla vicino nell’ultima sua confessione al fine di mettersi a nudo soprattutto di fronte a lei. E’ solamente il profondo amore per quel legame che gli fa accettare una pena paragonabile ad un ergastolo. Jimmy alla fine si comporta come il proprio padre, accetta di non essere il lupo perché capisce che è proprio quel suo essere lupo (il diavolo) ad averlo allontanato dalle sue relazioni più importanti. L’energia degli innamorati, quando si trova in stato di blocco, esercita la forza del compiacimento narcisistico che impedisce di andare oltre quello che si è raggiunto, quando invece si trova in stato di forza positiva esercita la forza dell’amore sereno e durevole. Ecco, con la storia di Jimmy McGill abbiamo visto come gli innamorati, da compiacimento narcisistico, possono trasformarsi in amore sereno e durevole.
Un’ultima postilla su questo arcano. In Jimmy McGill non lo si può analizzare in modo distaccato dalla relazione con Kim Wexler. Tra Jimmy e Kim infatti nasce un amore di carattere eccezionale che va a coprire tutte le sfere e le dimensioni della psiche rappresentate dai quattro arcani minori: coppe, denara, spade e bastoni. La complicità tra i due personaggi è totale tant’è che ad un certo punto i due si muovono in assoluta simbiosi. La stessa Kim condivide infatti con Jimmy questo arcano e fino a che sta con Jimmy il diavolo di lei emerge e si accoppia con quello di lui. Tutto finisce quando lei capisce di avere superato una soglia per lei non oltrepassabile. La cosa narrativamente interessante e costruita in modo superlativo, è il fatto che i due personaggi talmente presi dalla loro professione e dal desiderio di emergere in essa, non hanno il coraggio di pianificare una vita insieme in modo trasparente compiendo scelte che avrebbero anche potuto mettere a rischio la loro carriera, nonostante ciò la loro unione e complicità è così forte che riesce comunque a portarli al matrimonio anche se come mero stratagemma legale.
Il diavolo. Come dicevo nell’arcano precedente, ho avuto numerosi dubbi se mettere per prima questa carta rispetto agli innamorati. Il motivo è che Jimmy è di fatto un diavolo in carne ed ossa, e questo aspetto salta all’occhio immediatamente. Riesce sempre ad assumere diverse facce a seconda della convenienza, sa sempre raccontare la storia giusta per irretire il suo interlocutore ed infine sa costruire un contesto di indizi che conducono la vittima a percepire una realtà diversa da quella che è. Chi se non il diavolo è così abile ad offuscare la verità sostituendola con una fittizia solamente per fare credere agli altri di vivere in una realtà illusoria dove le cose vanno come vuole lui? E l’idea di cambiare identità facendosi chiamare Saul Goodman, “it’s all goodman” che significa: va tutto bene, non è forse un’abile travestimento da vero e proprio demonio? La capacità di travestimento di Jimmy McGill è incredibile e fuori dal comune, ed è quella che gli permette di farla sempre franca. Jimmy per esempio, è uno dei pochissimi collaboratori di Walter White a non venire ucciso. Guardando la serie è impossibile non rimanere affascinati da questo abile affabulatore, e certamente il diavolo è la sua carta. Tuttavia, ho deciso di non metterla come prima perché, nonostante sia una caratteristica primaria del personaggio, allo stesso tempo è una energia che viene superata nel finale. Jimmy McGill riesce infatti a sconfiggere il proprio demone, o meglio, riesce a controllarlo facendo prevalere la verità, non tanto quella per la legge, ma la verità necessaria alla propria coscienza per poter continuare ad amare Kim senza dover distruggere per sempre quella relazione. Meglio finire i propri giorni in galera con ancora vivo ed integro l’amore per Kim, piuttosto che continuare la propria esistenza ingannando gli altri, magari cercando di costruire ancora tanta ricchezza come fatto insieme a Walter White. Jimmy arriva a questa conclusione dopo essersi spinto negli abissi più profondi di questo arcano. Prima di incontrare Walter White, questa energia era già molto matura nel personaggio tanto da diventare già Saul Goodman, ma è solo con Walter White, l’arcano senza nome, che Jimmy fa un ulteriore giro di vite inabissandosi nel nero della sua anima. Quando inizia a lavorare per Walter White infatti, Jimmy perde ogni vincolo sentimentale ed emotivo con il prossimo, che era una delle caratteristiche principali dell’innamorato, e precipita in una spirale senza fine il cui unico scopo è quello di aumentare la propria ricchezza con ogni mezzo servendo il malefico Heisenberg. Eppure non supera mai un limite, quello ampiamente superato da Walter: uccidere un’altra persona. Non ce la fa, perché anche se occultato, la carta degli innamorati alberga ancora in lui. Ed è proprio nell’ultimo episodio, quando sta per superare anche quell’ultimo limite (mi riferisco al momento in cui tende il filo di telefono tra le due mani di fronte all’anziana signora che lo ha scoperto) che scegliendo di non farlo, il diavolo che è in lui inizia a ridimensionarsi per ridare spazio agli innamorati, così che quell’ultima fuga non si trasforma altro che in un ritorno a quello che è sempre stato. .
La giustizia. La scelta di questa carta può sembrare ironica: Jimmy è un avvocato, suo fratello è un avvocato, la donna che ama è un avvocato e praticamente tutta la storia che ci viene narrata di lui ha a che fare con la professione di avvocato. La giustizia intesa come dimensione professionale è sicuramente il luogo in cui la storia si manifesta. Tuttavia, la scelta di questa carta non è legata solo al gioco di parole tra il termine giustizia ed il fatto che il personaggio si manifesti all’interno di una dimensione professionale legata alla giustizia, ma anche al significato più profondo che questa carta ha ed alla relazione che Jimmy ha proprio con la giustizia. La legge, che è l’insieme di regole che gli uomini si danno per regolamentare la propria vita, sancisce un insieme ordinato di valori a cui attenersi per poter vivere nel giusto rispetto al prossimo. Nonostante ciò, nella vita reale, i rapporti tra le persone sono tali da andare spesso oltre queste regole ed il limite viene dato solamente dalla responsabilità individuale. La giustizia può solo agire a posteriori, non può mai impedire a nessuno di comportarsi in un determinato modo se non lo vuole. Il personaggio di Jimmy, per come ci viene raccontato, è sicuramente un personaggio che ha una sua visione personale di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Jimmy è sicuramente un uomo libero al cento per cento da questo punto di vista poiché applica quello che è il suo registro di giustizia anche se non è pienamente compatibile con quello della società che lo circonda. In un flashback sulla sua infanzia, Jimmy si trova di fronte ad un truffatore che entra nel negozio del padre e che lo inganna con una storia inventata, le cui intenzioni però vengono perfettamente comprese da Jimmy. Quel truffatore ricorda a Jimmy che nella vita ci sono i lupi e le pecore e che spetta a lui decidere cosa essere. Jimmy si muove in questa dimensione di giustizia, ossia quella dove non c’è nessuno di fatto a garantirti nulla se non la tua capacità ad essere più lupo degli altri. Jimmy diventa avvocato non perché crede nella legge, ma perché in quel modo può sentirsi al di sopra della legge. Contrariamente al fratello Chuck che invece concepisce la legge come qualcosa di sacro e da venerare, e concepisce la professione dell’avvocato alla stessa stregua di quella di un cardinale in quanto a devozione richiesta, Jimmy vede nell’avvocatura solamente il mezzo per riuscire a fuggire alle maglie stessa della legge. L’avvocatura è per lui sinonimo di libertà e non è un caso che sopra l’ufficio di Saul Goodman, abbia messo una riproduzione sgangherata della statua della libertà. E’ Jimmy che stabilisce il limite oltre il quale può spingersi ed è lui che stabilisce se è giusto o meno compiere qualche cosa. Lui, da avvocato, è in grado di ponderare i rischi ed i benefici di ogni scelta ed è anche in grado di creare le condizioni affinché la giustizia non riesca a mettergli le mani addosso. Questo è vero fino al finale, dove di fatto riuscirebbe pure a farla franca (sette anni per la mole di crimini che ha commesso sono nulla), solo che, per come abbiamo già ampiamente descritto nei due arcani precedenti fa prevalere l’amore per Kim al suo senso di libertà totalizzante, e questo lo induce a fare i conti proprio con la legge, ossia con quell’insieme di regole che permettono alla società di avere un ordine. Jimmy capisce che la sua libertà ed il suo senso di giustizia interiore non gli potranno mai permettere di vivere una relazione d’amore autentica con Kim perché per la coscienza di lei, quelle leggi degli uomini sono importanti e nessuno può essere al di sopra di esse. Jimmy accetta quindi di limitare la sua libertà di giudizio a favore della sua libertà di amare.